sabato 4 luglio 2009


Tutt'intorno silenzio. Quella fantastica sensazione di essere avvolto nell'universo. Finalmente silenzio. Provo a svuotare la mia mente e forse per la prima volta dopo miliardi di tentativi ce la faccio.
Questo silenzio mi fa compagnia, riesce a non farmi sentire amaramente suola.
Poi suona la campana. E Hemingway ci insegna che perdere tempo a chiedersi per chi stia suonando è del tutto inutile. Suona per me. Suona e mi riporta alla mente il pensiero principe di queste calde giornate di luglio.
Il baratro sotto i miei piedi si apre ecado, scivolo, rotolo e il cuore si spezza. E continuo a chiedermi se quello che ho fatto mi porterà a sofferenze maggiori o semplicemente cadrà nel vaso del dimenticatoio.
E di nuovo silenzio.
Ritorno nel mio limbo ovattato.
E non penso più.

giovedì 2 luglio 2009

Voglio volare


Sono stanca, provata, a volte un po' demoralizzata. Ci sono momenti in cui sono talmente a terra che farei le valige e manderei affanculo tutto per tornare a casa, alla mia vita (banale) a non fare niente di soddisfacente, ma a casa mia, dove ho la mia vita, la mia famiglia, i miei amici...dove sono io.
Ma io voglio volare.
Voglio salire su uno di quei maledetti 757/767 e fare quello per cui sto studiando e guardare tutto il mondo dall'alto di quei 35.000ft che per il momento sono solo un numero sulla carta.
Voglio quella divisa con il cappellino rosso e la gonna verde.
E iolo so, ce la farò. Sto sacrificando la mia vita, mi sto mettendo in gioco e in discussione, ho i nervi a pezzi, ma lo so: io volerò con quella divisa e da quì non me ne vado.