sabato 4 luglio 2009


Tutt'intorno silenzio. Quella fantastica sensazione di essere avvolto nell'universo. Finalmente silenzio. Provo a svuotare la mia mente e forse per la prima volta dopo miliardi di tentativi ce la faccio.
Questo silenzio mi fa compagnia, riesce a non farmi sentire amaramente suola.
Poi suona la campana. E Hemingway ci insegna che perdere tempo a chiedersi per chi stia suonando è del tutto inutile. Suona per me. Suona e mi riporta alla mente il pensiero principe di queste calde giornate di luglio.
Il baratro sotto i miei piedi si apre ecado, scivolo, rotolo e il cuore si spezza. E continuo a chiedermi se quello che ho fatto mi porterà a sofferenze maggiori o semplicemente cadrà nel vaso del dimenticatoio.
E di nuovo silenzio.
Ritorno nel mio limbo ovattato.
E non penso più.

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