
Domenica. Cazzeggio. Relax disturbato del senso di colpa che sale come una carogna sulle mie spalle. Sì, lo so, cazzo, dovrei studiare. Mi chiedo se sia umano non avere voglia e lasciarsi distrarre dai ricordi.
Ricordi di cose che sembrano essere successe una vita fa ma che in realtà appartengono a un periodo poco distante da ieri...
Ne ero uscita. Anzi, no sono uscita! Eppure 14 parole messe in fila sono riuscite a scuotermi. 14 maledettissime parole che potrebbero sembrare anche un insulto ma che si trasformano in milioni di se, ma allora e forse.
Sempre lui.
Sempre i soliti messaggini che stringono le manette attorno ai miei polsi ogni volta che sembra esserci abbastanza spazio per far scivolare fuori le mani.
Mi chiedo se sia amore e la risposta è no. Per lo meno vorrei che fosse no. Deve essere no.
Eppuremi manca. Mi manca l'emozione che provavo ogni volta che sapevo l'avrei rivisto di lì a poco.
E poi... poi suona il telefono e in sottofondo sento la voce di qualcuno che ho solo usato per vendicarmi,di qualcuno che mi ha fatto stare estremamente bene ma che in realtà ha contato meno di zero.
E mi sento una stronza. E in effetti lo sono.
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